Probabilmente ha avuto origine dal "kantharos", ossia la tipica vasca posta al centro del portico nelle domus romane e successivamente nelle basiliche paleocristiane.
In origine erano di marmo o pietra e di forma conca o a vasca poste su di un piedistallo.
Durante il periodo Gotico la forma diventa più articolata e a volte decorate con forme iconiche.
Nel Rinascimento su affermano due diverse forme: quella a piedistallo e quella a mensola.
Tra il XVII e il XVIII secolo con il Barocco e il Rococò le acquasantiere assumono forme sempre più particolari ed esuberanti, proprio come lo stile architettonico del momento.
Generalmente questo recipiente di acqua benedetta è posto all'ingresso della chiesa e permette ai fedeli di purificarsi ed entrare in contatto con il Sacro.
A volte fissata a a muro, come nel caso delle acquasantiere a labbro oppure isolata e poggiata su piedistallo.
La tradizione di collocarla all'ingresso della chiesa ha origine dall'usanza dei primi cristiani di lavarsi le mani in una fontana come simbolo di purificazione e avvicinamento a Dio in modo limpido e sincero.
La comparsa delle prime acquasantiere domestiche si colloca tra il XV e il XVI secolo ma il suo uso più massiccio è proprio nel '500.
All'inizio erano diffuse in prevalenza tra il clero e i membri di comunità e ordini religiosi, ma a partire dal XVII secolo, iniziarono ad essere usate nell'arredo di cappelle private e poi all'interno dell'abitazione, soprattutto nelle camere da letto.
Le forme e dimensioni seguivano molto spesso le mode e i gusti degli stili architettonici del periodo.
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